3 motivi per amare Germaine Tillion
3 motivi per amare Germaine Tillion

Da questa parte, Germaine Tillion!
Fateci il grande onore di essere il primo ospite del nostro santuario dedicato agli eroi del patrimonio dell’umanità, tu l’etnologa dalle cento vite, che ha fatto più che raccogliere testimonianze immateriali, che ha colto l'intero significato di questa ricerca. Vi sentirete come a casa qui ...
Perché tu ti sei apppassionata agli esseri umani
Nasci nel 1907. Fin dall'infanzia vuoi comprendere le persone che ti circondano, scoprire il segreto della natura umana. Poi un giorno, scopri che una scienza sta già facendo tutto questo, allora diventi un' etnologa.
Nel 1935, dopo aver conseguito il diploma, muori dal desiderio di appagare la tua insaziabile curiosità, vai subito sul campo, in una missione nell’Aures (una provincia orientale dell'Algeria). Studi il popolo berbero per cinque anni, e lì, capisci che: "se l'etnologia, che è una questione di pazienza, d'ascolto, di cortesia e di tempo, può ancora servire a qualcosa, è quello di imparare a vivere insieme."
Perché tu sei una ribelle intrepida
Di ritorno in Francia, al momento della sconfitta del giugno 1940, sei disgustata dall'armistizio: "per me fu uno shock così violento che dovetti lasciare la stanza per vomitare." Tu agisci, aiuti i prigionieri a fuggire verso la zona libera. Poi conosci altri resistenti simili a te, quelli della rete del Museo dell'Uomo. Ne diventi la responsabile nel luglio 1941 dopo l'arresto dei tuoi compagni, e a tua volta sei arrestata nell’ottobre 1943 e portata nel campo di concentramento di Ravensbrück. Lì, di fronte a ogni sorta di barbarie e alla morte, utilizzi l'etnologia come arma: "perchè è così importante sapere cosa ti schiaccia. E forse questo può essere chiamato ‘esistere’".
"Capire è combattere, e tu sei la più valorosa tra i guerrieri, non ti abbassi all’odio o alla vendetta. Organizzi anche una conferenza clandestina per i tuoi amici, dove aiuti loro a capire le cause e i meccanismi di terrore in cui essi vivono. Dopo la guerra, continui questa lotta, diventi una storica e critica del nazismo e dello stalinismo. Conservi tutte le testimonianze orali, scritte e fotografiche che puoi raccogliere per poterla transmettere alle nuove generazioni.
Ma la tua ultima arma contro la barbaria è il sorriso, il migliore nemico di tutti i sistemi che disumanizzano. Fai ridere i tuoi compagni con un'operetta scritta in segreto: il Verfügbar aux enfers, in cui sviluppi un umorismo nero liberatorio, scritto su melodie popolari molto gaie. Mentre i tuoi aguzzini vogliono trasformarti in un animale obbediente, tu rispondi con un grande sorriso, restando te stessa.
Perché ti sei sempre impegnata
Tu dici: "la conoscenza è un impegno e un'evasione, perché quando non hai niente, solo la mente umana può impedirti di cadere". Perché per te, l’essere etnologa non significa solo salvare le testimonianze del passato, ma è anche quello di agire nel presente.
Le tue ricerche in Algeria, che continui dopo la guerra, ti servono a capire, denunciare e combattere la povertà degli algerini, poi tra il 1954 e il 1962, la violenza di entrambe le parti durante la guerra d’Algeria.
Le tue ricerche consentono di comprendere la condizione delle donne nelle società mediterranee, e d’impegnarti per la loro emancipazione.
Ti impegnerai fino al tuo ultimo respiro nel 2008, all'età di 101 anni.
Qui ti diamo il benvenuto perché tu possa esere un esempio per tutti i Guido, perché hai combattuto come persona le barbarie, difeso la dignità umana attraverso la cultura. Che la tua ricerca di comprensione del mondo ci ispiri sempre infondendoci uno spirito di resistenza.
Per saperne di più:
Il sito ufficiale dell’associazione Germaine Tillion : http://www.germaine-tillion.org/