Avete mai visto Firenze dal punto di vista di un genio?

Ritorniamo al 13 settembre scorso. Dopo il Louvre, Guido si trova a Firenze per promuovere il tour sharing, un nuovo modo semplice, conviviale e frizzante di vivere il patrimonio culturale e conoscere nuove persone.

Perchè Firenze? Perchè lì Guido ha tanti amici

Gli amici di Guido sono le guide qualificate e autorizzate che ogni giorno rendono vivo il patrimonio culturale e naturale che ci circonda ma anche i tanti sostenitori che ci seguono dall’inizio di questa avventura partecipando ai primi crash test. A Firenze Guido ha mosso i primi passi e incontrato le prime guide turistiche in occasione di TourismA 2015. Tra loro c’è Jessica, storica dell’arte e guida autorizzata della provincia di Firenze. La sua specialità, il Rinascimento. Il suo cavallo da battaglia, la vita e le opere di Michelangelo Buonarroti. Ecco la sua motivazione come prima guida a sperimentare il tour sharing con noi su Firenze: “Ho deciso di partecipare all'avventura Guido perché ritengo sia fondamentale sperimentare sempre nuove esperienze, e visto che sono una giovane guida sono felice di poter testare le mie idee insieme a persone interessanti".

Il primo crash-test fiorentino. Prove d’innovazione del turismo culturale urbano

La passione di Jessica per Michelangelo è sfociata nella proposta di una passeggiata sulle orme del Maestro. Un’occasione che non ci siamo fatti sfuggire. Attraverso la piattaforma www.iloveguido.com i partecipanti hanno riservato direttamente il loro posto accedendo prima sul calendario, poi sulla pagina del tour dedicata. Il tema della visita guidata ha solleticato l’interesse crescente di diversi partecipanti, perlopiù locali, attirati anche da delle tariffe insolitamente congrue. Guido permette infatti una tariffazione degressiva all’aumentare del numero dei partecipanti secondo quattro goliardici scaglioni (banda, clan, tribù, orda). Per l’occasione le iscrizioni sono salite fino al terzo scaglione, la tribù, permettendo due ribassi consecutivi. Ma chi erano questi  partecipanti che si sono presentati ai blocchi di partenza? Una tribù variopinta formata da giovani e meno giovani, famiglie allargate, amici, coppie o singoli. Ad aspettarli, puntuale, c’era Jessica. Nel suo briefing Jessica ci ricorda il programma della visita urbana: "Qual'era l'atmosfera che si respirava nella Firenze del cinquecento? Secondo voi un genio come Michelangelo come passava le sue serate? Sapete che Michelangelo non voleva dipingere? Quali saranno i luoghi del cuore del genio?" La passeggiata allora comincia ad un dolce ritmo facendo tappa sui punti chiave delle Firenze michelangiolesca. Dopo due ore, tanti passi, molte parole, meravigliamenti, ricordi, domande e risposte la tribù trova ristoro nella birreria artigianale Archea, sita oltrarno in via dei serragli. Tra una pinta e un’altra ancora c’è stato modo di raccogliere qualche testimonianza a caldo sulla visita guidata appena conclusa e capire se il tour sharing può attecchire nella città dei Medici.

Il Patrimonio culturale, l’occasione per incontrare nuovi amici

A questo giro la birra la offre Guido e non è una birra qualunque ma quella artigianale degli amici Antony, Carmine e Giulio. In un’atmosfera molto conviviale Guido raccoglie le prime impressioni. Pamela è colpita dal costo popolare della quota di partecipazione e Viola ci dice che a queste tariffe la visita  può diventare veramente un’alternativa a cosa fare in città. Per Valentina e Stefano Guido offre un modo nuovo di stare insieme e vivere Firenze a due. Luciano, 60enne avverso ai computer, si è lasciato sedurre da questo nuovo strumento e ci chiede di rendere ancora più semplice il calendario e la scelta del tour. Elisabetta, insegnante di Liceo, vede in Guido uno strumento per riscoprire la propria città mentre Niccolò e Lorenzo, giovani fiorentini, amerebbero partecipare a una nuova visita per approfondire solamente lo stile artistico del Buonarrotti e perchè all’epoca quel modo di fare arte era considerato ‘geniale’. Jessica prende appunti e risponde al bancone ad Alessio che le chiede altre precisazioni sull'originaria collocazione del David. Anche questo è Guido. Avvicinata ci confessa: "La mia sensazione dopo il crash test è stata molto positiva; è stata una bella passeggiata nella mia città con un intenso scambio di opinioni e informazioni". E alla domanda se continuerà a utilizzare Guido risponde: “Sicuramente e vorrei proporre altre visite magari con temi completamente diversi per raccontare Firenze con nuovi occhi.

Chi scrive ha avuto la percezione che il seme di qualcosa di bello e socialmente utile sia stato gettato sul terreno impervio e scivoloso della promozione culturale di una città, quella di Firenze, certamente non una città qualunque. A voi lettori l’invito a seguirci e a sostenerci in questo challenge di un patrimonio culturale finalmente accessibile a tutti.

Il genio di Michelangelo vi intriga? Volete provare l'impressione di camminare insieme a lui? Ritrovate Jessica tutte le domeniche iscrivendovi qui con un click.
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